Il passo di oggi si chiama “la Castrada” e deve essere compiuto dalla ballerina con millimetrica precisione tra le gambe del varòn. Viene attuato soprattutto quando l’hombre è particolarmente antipatico o fa il saccente durante la tanda. La ballerina alla prima apertura di gambe dell’uomo deve effettuare una rotazione del proprio corpo , infilare la gamba tra quelle del varòn e con tutta la forza che può sollevarla fino a venire a contatto con i gioiellini del malcapitato. Di solito funziona !!!
La Chiara la sa fare molto bene questa figura
Di solito funziona???Di solito poi NON funziona piu’…
se vedete girare varones dalla voce bianca in milonga, allora vorrà dire che hanno provato la “castrada” !!!
buoni alla griglia!
Io questa figura la chiamerei “Titanic”

p.s. non la so fare…eppoi mi uscirebbero fuori le tette…con gli scolli che porto!

Di Toro o di Struzzo ooops dimenticavo che ne hai uno in famiglia, il Plinsky !!!
Allora se ti escono fuori le tette la/le vogliamo vedere alla prima occasione, anzi vengo a Rimini apposta.
La figura se viene eseguita in senso rotatorio viene anche detta “elicottero” !
Ehmm.. io la so fare..
ma chissà perchè non la provo mai.. 
cmq.. garantisco che se guidata bene non si colpiscono gli zebedei..

Mi pare più un passo da “omicidio suicidio”, di fatti se la dama non si ferma in tempo il ballerino minimo minimo, nel veder le stelle, la molla di botto che se lei è appenna un po più fuori asse da una musata a terra di quelle sante, e si ritrovano tutti e due in ospedale a farsi ricostruire qualcosa… lei il naso. >:o
Per Franco: ma se la guidi male o scivoli e te la tiri addosso hai finito la carriera e ti puoi iscrivere al coro delle voci bianche
Franco la sai fare?!!!

Evvai! Che stasera ci divertiamo!!!
Franco mettiti le mutande di cuoio !!!
@Chiara, cerrrrto che la proviamo..

L’ho rispolverata proprio in questi giorni a lezione.. facevo un ripasso-cazzeggio di tutta la montagna di passi e sequenze imparati nel tempo e poi dimenticati..
Con soddisfazione mi sono reso conto che distanza di tempo li ho metabolizzati.. e senza fatica mi tornano in mente..
L’ho imparata quest’inverno con Pablo y Patricia, c’era anche Deborah..
Ecco bravo! Li hai dimenticati!
Ma il tuo cervelletto li ricorda benissimo.
Questo intendevo nei commenti all’altro post!
Pensa che mi è tornata una sequenza, al tempo (2 anni fa) per noi complicatissima, (a dire il vero difficile ancora oggi..) imparata in uno stage con Leandro Palau e Romina Godoy (della compagnia tangox2) a Cesena, il giorno dopo la loro esibizione al Verdi.
Penso che sia perchè all’inizio si tende a guardare solo i piedi, mentre ora si ha una consapevolezza di tutto il corpo nel movimento..