C’era una volta un piccolo naviglio, c’era una volta un piccolo naviglio, c’era una volta un piccolo naviglio, che non poteva, non sapeva navigar! E dopo una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, settimane, il naviglio, il naviglio incominciò a navigar ……
Chi non ha mai cantato questa canzoncina da piccolo vuol dire che è molto ma molto giovane!!! Io e i miei compagni d’asilo la cantavamo sempre, per imparare a contare, a stare in fila, ecc…
Ora sentite QUI cosa cantava il nostro amico Gardel nel 1924!
Sorpresi? Quando l’ho sentita la prima volta non ci credevo!!!
Il titolo del tango è “El piccolo navìo” di Amadeo Canale e Osvaldo Nicolás Fresedo. Inizia così:
Era una volta un píccolo navío que non podeva, non podeva navegar…
Así cantaba, a golpe de martillo, un fuerte obrero, sin dejar de suspirar…..
C’era una volta un piccolo naviglio che non poteva, non poteva navigar…
Così cantava, a colpi di martello, un forte operaio, senza smettere di sospirare…
In pochi attimi questo tango ci regala un preciso affresco degli anni ’20 a Buenos Aires: gli immigrati italiani che lavorano duro; la loro nostalgia della moglie e della casa lontana; la contaminazione che le loro canzoni, i loro usi e costumi hanno fatto alla musica della grande città…
E non crediate sia un chicca del solo Gardel !… Figuriamoci se Canaro non ne aveva registrata una versione!!! Potete ascoltarla QUI, ovviamente bien canyengue… E ancora una volta c’è un pò di Italia nel nostro amato Tango 🙂
Un caro saluto
Chiara
segnalo una “canzoncina”, un probabile fox, di rodriguez “me encanta silbar”, ballabilissimo come milonga,che sembra un motivetto da cartone degli anni trenta, il cui autore è infatti jimmy mchugh, lo stesso di “whistle while you work” (biancaneve). in entrambi i brani c’entrava il fischiettare cosicchè mi sono chiesta, data la somiglianza, cosa c’era dietro e ho scoperto la parentela tra l’autore americano di jazz e le musiche per cartoni scritte da lui. forse anche “me encanta silbar” era in un film per ragazzi, ma non sono venuta a capo di niente. forse più semplicemente lo stile dell’autore è quello, l’epoca i primi anni trenta. rodriguez lo ha ripreso e ne è venuto fuori il brano che dicevo.
chiara, con i tuoi potenti mezzi…
baci
lu
La canzone di cui parli “Me encanta silbar” di Rodriguez, riprende pari pari il tema del pezzo cantato dai Sette nani che vanno a lavorare. “Andiam andiam andiamo a lavorar, ….”. L’autore ha ripreso il fischietto dei nanetti e ha ribattezzato la sua canzone “Mi piace fischiettar“. Secondo me è chiaro il riferimento al film di Disney, anche ad esempio nella scelta dell sottofondo che pare un treno, un pò come il trenino dei minatori ovvero la simpatica fila indiana che i nanetti facevano andando al lavoro, fischiettando. Ma non c’è da stupirsi visto che l’autore è lo stesso. Forse aveva pensato di riusare due volte lo stesso tema per due tipi di pubblico differenti: i bambini, i ballerini.
Ma sarei propensa a dire che non ha il ritmo del tango. Mi pare più un foxtrot, come tu dici, ma questo lo lascio dire a chi ci capisce di più. Io ne so veramente poco!
Però potete giudicare da voi ascoltando QUI il pezzo di Rodriguez.
Todas las penas al silbar se van
y yo sé que para mi no volverán.
Por eso yo una canción
en mis labios silbando voy
tan pronto como un dolor
apremia mi corazón,
que siempre recuerda
alzar el olvido
en todo silbido.
Por eso yo una canción
en mis labios silbando voy
tan pronto como un dolor
apremia mi corazón,
que siempre recuerda
alzar el olvido
en todo silbido.
Anche senza traduzione il messaggio è chiaro: Fischia che ti passa!!!
Grazie Lucia, bella segnalazione 🙂
Chiara
Altri due temi che fanno riferimento alla canzone italiana e al dramma dell’emigrazione. Interessante che una si riferisce ad un emigrato del nord e l’altra a uno del sud Italia.
Si possono ascoltare su TodoTango.
La violeta
Música: Cátulo Castillo – Letra: Nicolás Olivari)
Guitarras de Aguilar, Barbieri y Riverol
Canta: Carlos Gardel
9/19/1930
Con el codo en la mesa mugrienta
y la vista clavada en el suelo,
piensa el tano Domingo Polenta
en el drama de su inmigración.
Y en la sucia cantina que canta
la nostalgia del viejo paese
desafina su ronca garganta
ya curtida de vino carlón.
E La Violeta la va, la va, la va;
la va sul campo che lei si sognaba
ch’era suo yinyín que guardándola estaba…
Él también busca su soñado bien
desde aquel día, tan lejano ya,
que con su carga de ilusión saliera
como La Violeta que la va, la va…
Canzoneta de pago lejano
que idealiza la sucia taberna
y que brilla en los ojos del tano
con la perla de algún lagrimón…
La aprendió cuando vino con otros
encerrado en la panza de un buque,
y es con ella, metiendo batuque,
que consuela su desilusión.
Canzoneta
Música: Erma Suárez
Letra: Enrique Lary
Canta: Alberto Maríno
La Boca… Callejón… Vuelta de Rocha…
Bodegón… Genaro y su acordeón…
Canzoneta, gris de ausencia,
cruel malón de penas viejas
escondidas en las sombras del figón.
Dolor de vida… ¡Oh mamma mia!…
Tengo blanca la cabeza,
y yo siempre en esta mesa
aferrado a la tristeza del alcohol.
Cuando escucho “Oh sole mio”
“Senza mamma e senza amore”,
siento un frío acá en el cuore,
que me llena de ansiedad…
Será el alma de mi mamma,
que dejé cuando era niño.
¡Llora, llora, Oh sole mio;
yo también quiero llorar!
La Boca… Callejón… Vuelta de Rocha…
Ya se van Genaro y su acordeón…
¡De mi ropa, qué me importa
si me mancho con las copas
que derramo en mi frenético temblor!
Soñé a Tarento en mil regresos,
pero sigo aquí, en la Boca,
donde lloro mis congojas
con el alma triste, rota, sin perdón.
Carino e puntuale come sempre!
Chiara
Sono l’attuale direttore della Badia Corale val Chisone che da 40 anni si interessa di ri scoprie riproporre le canzoni popolari del Piemonte.Siccome “La violeta ” è certamente da colegarsi a “la Lionòta” canzone piemonese molto antica che è nel nostro attuale repertorio,
vi sarei grato se qualcuno ne conoscesse la vera storia della traformazione e me la inviasse.
Vi ringrazio e visitate il nostro sito.
p.s.se mi dite come fare vi posso allegare un midi dell’armonizzazione per coro misto de “La Lionòta” che ho scritto ultimammente.
Guido Calliero
Ho dimenticato l’indirizzo del sito della Badia Corale Val Chisone:
http://www.bcvc.it
scusate e grazie ancora