Che c’azzecca direte voi?
Anche io non avevo mai accostato Italo Calvino a Jorge Luis Borges, benchè siano due autori che adoro: del primo ho letto quasi tutto; il secondo l’ho conosciuto grazie al tango, ma ora ne apprezzo anche gli aspetti “matematici”, le sue labirintiche biblioteche …
Oggi pomeriggio facevo un giochino della Settimana Enigmistica: si chiama “L’aneddoto cifrato”. A numero uguale corrisponde una lettera uguale e quando decifri il codice viene fuori un aneddoto. Le uniche due parole di aiuto erano appunto Calvino e Borges. Mi sono incuriosita.
Cosa avranno mai in comune questi due signori? Poi ho pensato al mondo fantastico descritto nelle loro opere!
Che vogliamo di più! Ad entrambi aderisce perfettamente la definizione di fantastico data da non ricordo più chi (mi pare un russo, ma non ci giurerei!)
“..il fantastico è tale se l’esitazione di fronte ad un fatto strano o soprannaturale persiste fino alla fine del racconto...”
Ed è questa la senzazione che si prova davanti ai testi dei due autori! Il periodo fantastico di Calvino mi era noto, ma la conoscenza fra i due molto meno. Poi ho scoperto che Borges aveva una bruttissima malattia agli occhi che lo portò lentamente alla cecità. Ma questa orrenda malattia venne da lui utilizzata in senso creativo e la sua potenza visionaria riuscì a sfruttare il terribile male, volgendolo in materia letteraria.
Volete sapere l’aneddoto risultante nella Settimana Enigmistica? Mi perdoni chi voleva scoprirlo da solo…
“Italo Calvino era noto per essere uno di poche parole.
Una volta che Borges, ormai cieco, fu avvisato della sua presenza
durante un incontro con alcuni amici, rispose:
<<Lo sapevo già. L’ho riconosciuto dal silenzio!>>.
Un euro e trenta spesi bene!
Un saluto
Chiara
Sono due autori che amo moltissimo anch’io! La settimana enigmistica non la faccio da tempo. L’aneddoto cifrato mi riporta a un passato con un po’ di nostalgia.
Ho apprezzato moltissimo queste due immagini. Grazie
Elena
Grazie Elena!
A presto!
🙂