Difficile scrivere qualcosa dopo il bellissimo post di Chiara, che mi ha emozionato nel profondo. Forse perchè mi ha ricordato i motivi per cui ballo io: per stare insieme agli altri, per divertirmi, per riscoprire ogni volta delle emozioni.
Allora ho deciso di rimanere nell’ambito delle emozioni, e di farvi leggere le parole di una canzone italiana, di una pizzica tradizionale, per la precisione.
Non vi metto le parole originali in pugliese stretto, ma solo la traduzione italiana. Il titolo del brano è Ijentu (Vento).
Reggiti cuore che forte è il vento più guardo dietro e più me ne pento guardo questi piedi ora son carcerati dagli occhi tuoi belli non son più guardati
Sulla tua pelle non più poggiarono i canti e i suoni non più ricordarono stando lontano mi sento morire senza di te mi sento impazzire
Il desiderio è forte come il vento è sete senza pace è il mio tormento son come barca persa in mezzo al mare tu sei il porto se mi vuoi amare
Cosa più bella, uomo mai non raccolse l’azzurro si specchia in mezzo a queste rose alla bocca non c’è nettare più dolce se la buona sorte vuole farmi luce
Come a primavera si rinverdì il ramo le gemme ti coglierei per dirti quanto t’amoforte è il vento che scardina questa portasaltiamo e balliamo che la pizzica è risorta
Gente scalzatevi, cominciate a ballarequesto mondo affannato non voglio più penzarela terra è rotonda di fiori circondatala vita è un rito, va solo festeggiata